OBIETTIVO DELL’INTERVENTO DI ADDOMINOPLASTICA

L’intervento di addominoplastica o dermolipectomia addominale mira a correggere i difetti dovuti alla lassità dei tessuti molli dell’addome.

QUANDO FARLO?

Dall’età di 18 anni in poi, il paziente deve godere di buona salute.

Si interviene quando è presente il cosiddetto addome pendulo (cadente) o grembiule addominale. Tale condizione clinica si verifica in seguito alle gravidanze, sbalzi di peso, diastasi dei muscoli retti addominali e fattori costituzionali. L’obiettivo non è la perdita di peso, ma distendere i tessuti e correggere i difetti addominali sia sopra che sotto-ombelicali.

Il corretto trattamento chirurgico viene valutato durante la visita preoperatoria prendendo in considerazione la reale entità del problema.

COME SI SVOLGE L’INTERVENTO DI ADDOMINOPLASTICA?

L’operazione si esegue in anestesia generale. Considerando la vasta area da anestetizzare si tratta della tecnica che garantisce più comfort e sicurezza alla paziente. Con l’utilizzo delle moderne tecniche e dei farmaci di più recente introduzione si ha un’anestesia generale bilanciata molto leggera e modulabile, sotto il costante controllo dell’anestesista, che durerà solo il tempo necessario all’intervento. Al termine dell’intervento la paziente si sveglierà con calma priva di sgraditi effetti secondari che si avvertivano in passato.

Se l’eccesso di cute è presente solamente nella regione sottombelicale si esegue quello che viene definita mini-addominoplastica ovvero la rimozione di tessuto cutaneo eccedente senza spostare l’ombelico. É un intervento meno invasivo rispetto a quello di addominoplastica, ed è indicato per i casi che presentando principalmente un problema di rilassamento dei tessuti.

Nel caso in cui vi sia la presenza di grandi quantità di cute in eccesso anche nella regione sopraombelicale sarà invece necessario eseguire un’ addominoplastica con spostamento dell’ombelico.

La plastica all’addome prevede una sola incisione che si effettua nella parte alta del pube estesa orizzontalmente sino alle spine iliache. La lunghezza della cicatrice varia in base alla quantità della cute da rimuovere. La cicatrice residuale tenderà nei mesi a schiarirsi, in ogni caso, è possibile nasconderla con gli slip.

La cicatrice dell’ombelico invece sarà nascosta all’interno dell’ombelico stesso, quindi invisibile.

ESAMI ASSOCIATI E TERAPIA

È necessario effettuare analisi del sangue di routine preoperatoria, un elettrocardiogramma e in caso di soggetti fumatori o di età superiore ai 45 anni un RX-Torace.

Fondamentale sarà la valutazione mediante esame ecografico preoperatorio per escludere la presenza di ernie addominali.

In sede di visita viene prescritta la terapia con i medicinali da assumere nel post operatorio per limitare eventuali fastidi e gonfiori.

LA VISITA PREOPERATORIA

La visita è fondamentale per illustrare alla paziente tutte le fasi dell’intervento, i limiti, i rischi e tutti i comportamenti che dovrà osservare nel decorso post operatorio. In questa sede si valuta: l’ampiezza della zona da trattare, lo spessore adiposo e il tono cutaneo, l’eventuale presenza di diastasi dei muscoli retti.

Successivamente si procede alla programmazione dell’intervento più indicato al caso specifico.

DURATA DELL’INTERVENTO E CONVALESCENZA

L’intervento si esegue in regime di ricovero di 1 o 2 notti, mentre in caso di mini-addominoplastica è possibile eseguirlo in regime di Day Surgery (ricovero e dimissioni in giornata).

L’operazione ha una durata di circa 2-3 ore.

Nel post-operatorio i pazienti dovranno indossare una guaina addominale elasto-compressiva per almeno 30 giorni. I tempi di convalescenza variano a seconda delle attività del singolo paziente e vanno dai 15 ai 30 giorni, durante i quali i è necessario astenersi dal guidare auto, compiere sforzi, attività sportiva.

Dopo l’intervento potrebbe verificarsi una perdita di sensibilità cutanea nella parte inferiore dell’addome, generalmente, temporanea e che scomparirà dopo alcuni mesi. Come ogni intervento chirurgico possono verificarsi delle complicanze imprevedibili da parte del chirurgo come infezioni, emorragie, edemi, cicatrici di cattiva qualità, alterazioni della sensibilità e della cicatrizzazione. È importante sapere che nel caso in cui tali complicanze dovessero manifestarsi è possibile gestirle e risolverle.

Si consiglia un ciclo di massaggi linfodrenanti dopo 30 giorni.

CONTROLLI E RISULTATO FINALE

La prima medicazione si effettua a distanza di 5 giorni, una seconda a distanza di 14 giorni cui seguiranno dei controlli nei mesi successivi. Il risultato è apprezzabile dopo circa 6 mesi. 

Il risultato è stabile nel tempo, tuttavia, e bene sapere che una gravidanza o un importante incremento o perdita di peso possono compromettere il risultato dell’intervento.